Pubblicato da: mediatecatricarico | dicembre 4, 2009

Mantenéra Malcanale: scrigno di biodiversità

La foresta regionale di Mantenéra Malcanale integra ed arricchisce il variegato arcipelago delle aree protette e da proteggere in una regione mediterranea dalle straordinarie bellezze naturali: la Basilicata. Alla conoscenza, conservazione e divulgazione si è deciso di abbinare la fruizione, la possibilità cioè della conoscenza vissuta in prima persona dal pubblico di un area relativamente facile da raggiungere , da considerare una vera e propria aula all’aperto di tutto il contesto territoriale che va da tricarico al fiume Basento al Parco Regionale delle Dolomiti Lucane. Partendo dalle peculiarità naturalistiche della foresta, si è pensato di proporre un’idea di utilizzzione didattica della stessa, prendendo spunto dall’attuazione del modello generale delle aree didattiche attuato in ambienti naturali simili al nostro, individuando e realizzando azioni semplici, ma basilari per fruire di questo indiscutibile patrimonio. Tra queste, in ripristino di un sentiero natura ideato per meglio apprezzare le specificità floro faunistiche del posto, che bene si adatta anche a brevi escursioni, e la sistemazione di una serie di pannelli didattici che forniscono ai visistatori informazioni sulle principali specie della flora e della fauna presenti, oltre che indicazioni più generali sulla foresta. A corredo del bosco, nella suggestiva foresta, si inserisce la presenza dell’antica ex Masseria Gagliardi, ristrutturata recentemente dalla Comunità Montana “Medio basento”, che può essere considerata l’ideale “punto didattico” a servizio del mondo della scuola e dell’azionismo, dove poter svolgere iniziative ambiantali e sociali mirate alla conoscenza e al rispetto della natura e dei suoi abitanti.

E’ importante sapere che la foresta mantenéra Malcanale di Tricarico è stata inserita tra le circa 170 aree importanti per la conservazione degli uccelli in Italia. L’inserimento nella lista della IBA (Importants Birds Area), dal punto di vista normativo, conferisce di diritto a quest’area la possibilità di diventare Zona di Protezione Specale (ZPS) ai sensi delle specifiche Direttive dell’Unione Europea in termini di tutela e protezione della fauna. Specie rare e minacciate, di interesse nazionale ed internazionale, vi nidificano regolarmente e vi transitano durante le migrazioni. Alcune delle specie presenti sono: Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Nibbio reale, Biancone, Poiana, Gheppio, Succiacapre, Torcicollo, Luì bianco, Luì verde, Rigogolo, varie specie di Picchi,Averle e Zigoli. a queste specie onoriche vanno aggiunti i mammiferi, i rettili, gli anfibi, la fauna invertebrata e la flora anch’essi con presenze di specie degne di nota, sia dal punto di vista dellas situazione attuale, sia di quella potenziale (ad esempio attraverso appositi progetti di reintroduzioni di specie che potrebbero tornare a ripopolare l’area).

Un patrimonio, quindi, non soltanto locale ma di tutta Italia ed Europa.

Pubblicato da: mediatecatricarico | dicembre 1, 2009

Pozzo del Palazzo Ducale

Il pozzo si presenta di forma poligonale,ha cinque lati visibili, accostato alla muratura presenta puteali non decorati aventi una semplice modanatura alla base e in sojmmità. Anche questo pozzo presenta due colonne laterali con capitelli di tipo dorico che sostengono un blocco di pietra a mò di architrave. All’ architrave era fissato il gancio metallico per il passaggo el cavo per il sollevamento dell’ acqua. Il pozzo risulta sconnesso e mancante di alcuni pezzi.La datazione del pozzo può risalire al XVII sec.

Ubicazione:  Cortile del palazzo Ducale in via Vescovado

Bibliografia:
“Catalogazione di portali, stemmi, pozzi, pvimentazione del centro storico di tricarico”, Sabrina Lauria.

Pubblicato da: mediatecatricarico | dicembre 1, 2009

Pozzo del Convento di S. Chiara

Il pozzo di forma quadrata, attualmente non presenta il rivestimento in pietra. Due colonne aventi basi costituite da semplici blocchi di pietra poggiati sulla vera del pozzo sorreggono tramite due capitelli di tipo dorico un architrave sagomato. Il pozzo presenta diverse lacune e sostituzioni. il piano di calpestio del chiostro risulta a quota superiore rispetto alla originaria, questo probabilmete ha portato a un rimaneggiamento dello stesso pozzo. Il pozzo è datato 1650 così come altri elementi dell’attiguo refettorio.

Ubicazione: Chiostro del Convento di S. Chiara

Bibliografia:
“Catalogazione di portali, stemmi, pozzi, pvimentazione del centro storico di tricarico”, Sabrina Lauria.

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